Partite Iva, pronto un contributo da 600 euro

In questa quarta parte della circolare inerente il Decreto “Cura Italia”, analizziamo i provvedimenti a disposizione delle partite Iva che a causa dell'epidemia di Corona Virus hanno interrotto l'attività. C'è poi il blocco dei mutui e dei leasing fino al 30 settembre 2020 per le piccole e medie imprese

Indennità di 600 euro per il mese di marzo. Sono diverse le categorie di soggetti per le quali il decreto approvato nel pomeriggio di ieri assegna una indennità pari a 600 euro per il mese di marzo 2020. Tale misura è dedicata ai professionisti ed ai titolari di rapporti di co.co.co iscritti alla gestione separata dell'Inps, agli imprenditori iscritti alle gestioni Inps artigiani e commercianti, ai dipendenti stagionali del settore turistico e degli stabilimenti balneari, nonché agli operai agricoli a tempo determinato.

Per poter usufruire del bonus questi soggetti non devono essere titolari di pensione o essere iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

Per accedere all'indennità sarà necessario presentare apposita domanda. Essendo stanziato un limite di spesa per ogni categoria, è presumibile che nel caso in cui le domande superino gli importi previsti l'indennità verrà ridotta in proporzione.

Anche da tale indennità sono esclusi i liberi professionisti iscritti nelle apposite case di previdenza private (esempio avvocati, ingegneri, commercialisti, geometri, notaio, etc,).

Credito d'imposta per negozi e botteghe. Il decreto Cura Italia concede ai soggetti esercenti attività d'impresa un credito d'imposta in misura pari al 60% del canone di locazione del mese in corso a patto che l'immobile utilizzato per l'attività sia censito in categoria catastale C/1 (negozio). Il credito d'imposta potrà essere esercitato esclusivamente in compensazione dalle imposte ai sensi dell'articolo 17 del Dlgs n.241/1997.

Non potranno beneficiare della misura agevolativa in oggetto le attività che sono state identificate come essenziali nel Dpcm del 11 marzo scorso, quali, fra le altre, le farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari di prima necessità (in quanto le stesso non hanno subito gli effetti negativi della chiusura).

Niente credito d'imposta nemmeno per i titolari di redditi di lavoro autonomo (ossia i Professionisti) neppure nel caso in cui l'attività sia svolta in uno studio in categoria catastale C/1.

Erogazioni liberali a sostegno dell'emergenza da covid-19.

Se tali erogazioni sono effettuate in denaro da privati e da enti non commerciali, le stesse saranno detraibili dall'imposta lorda in misura pari al 30%, fino ad un importo massimo di euro 30.000. Nel caso in cui tali erogazioni siano effettuate da soggetti titolari di reddito d'impresa, le stesse saranno deducibili sia dal reddito d'impresa che dalla base imponibile dell'Irap. Nessun beneficio nel caso in cui le erogazioni siano invece effettuati da soggetti titolari di redditi di lavoro autonomo.

Per quanto riguarda i soggetti destinatari di tali aiuti la norma indica lo Stato, le regioni, gli enti locali territoriali, gli enti o istituzioni pubbliche, le fondazioni e le associazioni legalmente riconosciute senza scopo di lucro. Le somme devolute devono essere espressamente finalizzate a finanziare interventi in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Stop al mutuo prima casa per i lavoratori autonomi. Previsto il blocco di 9 mesi anche per il pagamento dei mutui prima casa dei lavoratori autonomi, a condizione però che questi ultimi autocertifichino di aver perduto, in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020, oltre il 33% del proprio fatturato rispetto all'ultimo trimestre del 2019.   Per le microimprese e per le piccole e medie imprese aventi sede in Italia si concede inoltre la possibilità di sospendere i pagamenti delle rate dei mutui o dei canoni di leasing in scadenza prima del 30 settembre 2020.   Disposto, per lo stesso periodo, anche il divieto di revoca degli affidamenti concessi alla data del 29 febbraio scorso.

ATTENZIONE: NOTA BENE - Sarà un decreto del Ministero del lavoro a dare attuazione alle misure operative dello strumento (PERTANTO BISOGNERA’ ASPETTARE).